Il maratoneta

Se Psycho gettò una nuova luce sulle docce e Lo squalo sul pericolo del mare, Il maratoneta contribuì alla psicosi sull’odontoiatria. Il leggendario Laurence Olivier è Christian Szell, un criminale di guerra nazista, squilibrato e sadico. Arrivato a New York dal Sudamerica per recuperare un bottino in diamanti confiscati agli ebrei, a un certo punto Szell estrae denti senza anestetico a Babe, un giovane appena laureato che fa il maratoneta. La colpa di quest’ultimo è di essere fratello di un agente segreto ucciso dal nazista. Szell è convinto che Babe abbia informazioni preziose. William Goldman, uno dei più acclamati sceneggiatori dell’epoca (Butch Cassidy, Tutti gli uomini del presidente), adattò il suo stesso romanzo per lo schermo, sincerandosi che i colpi di scena del film tenessero gli spettatori sgomenti e angosciati quanto il protagonista. Babe si trova di fatto al centro di un complotto di cui non sa nulla e non può fidarsi di nessuno, inclusi un agente governativo e la sua stessa ragazza. Girato in esterni a New York, il film di Schlesinger si avvale di un eccellente direttore della fotografia, Conrad Hall, che ricrea un’atmosfera inquietante. (I.B.)

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