Quando il mondo scoprì che la nuova working class inglese era di etnia diversa: nella periferia londinese, la strana storia d’amore tra Omar, un giovane pakistano che lavora per uno zio “perfettamente” integrato e Johnny, un fascistello picchiatore senza arte né parte. Insieme aprono una lavanderia in disuso di un amico dello zio di Omar. Prodotto per la televisione da Channel 4 nel momento di maggior decadenza del cinema inglese, il film venne presentato al festival di Edinburgo e ebbe un ottimo riscontro, tale da indurre i produttori a distribuirlo nelle sale. Nuovo, sexy e sfacciato, My Beautiful Laundrette fece da trampolino di lancio per il regista Stephen Frears al suo terzo film (i suoi precedenti, Gumshoe e The Hit, non ebbero fortuna) e per Daniel Day Lewis (qui sfoggia capelli biondo platino e abbigliamento punk) che avrebbero avuto carriere stellari e pluripremiate. La sceneggiatura di Hanif Kureishi, scrittore e commediografo inglese di origini pakistane, mette a confronto culture diverse e, con sapienza, riesce a infondere una buona dose di ironia a situazioni decisamente drammatiche.