Sugarland express

La giovane Lou Jean è disperata: le autorità le hanno tolto il figlio e affidato alle cure di estranei. Va a trovare il marito in prigione e lo convince a evadere – così potranno recuperare il bambino. Un piano folle che si trasforma in una caccia all’uomo nello stato del Texas. Al suo debutto cinematografico, Steven Spielberg scrisse il soggetto del film ispirato a un episodio realmente accaduto e riuscì a convincere la Universal a finanziarlo, grazie anche alla presenza di una star forte al botteghino come Goldie Hawn, qui alla sua prima grande prova drammatica. Una storia di disadattati è l’unico film del regista che entra a pieno titolo nel filone della New Hollywood – subito dopo diresse due di quei film che lo avrebbero reso immortale, Lo squalo e Incontri ravvicinati del terzo tipo. Già in Sugarland Express si delinea la cifra stilistica del regista: l’immagine leggermente patinata, l’uso virtuoso e straordinario della macchina da presa, una nota di sentimentalismo nel racconto dei personaggi, la musica che suggerisce l’umore del film. (C.P.)

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