Gli anni (spensierati) della giovinezza: Mektoub my love

Maggio 24, 2018 8:16 am

Adbellatif Kechiche è sicuramente uno degli autori più importanti del cinema contemporaneo. Attento soprattutto all’osservazione e alla resa della realtà, il regista francese, dopo il successo del discusso La vita di Adèle, torna al cinema con un film che descrive nuovamente la giovinezza: Mektoub, my love: Canto Uno, dal 24 maggio nelle nostre sale.

Ritornando a casa

Amin ha abbandonato gli studi di medicina per inseguire il suo sogno: quello di diventare sceneggiatore cinematografico. Abita a Parigi, ma ritorna, durante l’estate, nella cittadina natia, nulle rive del Mediterraneo, per incontrare nuovamente famigliari e amici.

In quel luogo che lo riporta un po’ indietro nel tempo, Amin incontra anche dalla vecchia compagnia di giochi Ophelié.

Gli anni spensierati

Presentato in concorso al Festival del Cinema di Cannes dello scorso anno, Mektoub, my love: Canto Uno è un’opera che ripropone le tematiche care al regista Adbellatif Kechiche descrivendo la vita, gli affetti e gli amori di un gruppo di giovani che si stanno affacciando al mondo adulto.

 

Lo fa attraverso il suo stile registico “radicale”, seguendo pedissequamente i protagonisti (e, in modo particolare, il protagonista) nelle sue azioni quotidiane non per giudicarne le azioni, ma semplicemente per prenderne atto, riuscendo nel miracolo di “far vivere” i personaggi sul grande schermo.

Un regista da Palma d’oro

Attore, drammaturgo, sceneggiatore e, infine, regista. Adbellatif Kechiche ha esordito dietro la macchina da presa nel 2000 con Tutta colpa di Voltaire, per affermarsi poi negli anni successivi grazie a film straordinari che hanno stregato critica e pubblico dei festival cinematografici più importanti.

A partire dal 24 maggio non perderti nelle nostre sale l’ultimo (straordinario) capolavoro del regista francese, Mektoub, my love: Canto Uno, un’occasione per scoprire uno dei più fulgidi talenti del cinema contemporaneo.

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