Veloce, elegante e teso, Driver è un esperimento audace di minimalismo cinematografico, un film in cui una automobile che avanza su un’autostrada di notte è come una pennellata su tela. Respingendo qualsiasi elemento narrativo convenzionale, come dare un nome ai personaggi, nonché un passato e una vita emotiva, il regista-sceneggiatore Walter Hill racconta un mondo notturno dove nessuno si fida di nessuno, ma dove tutti hanno bisogno degli altri perché le cose vengano fatte. L’autista (O’Neal) è riccamente prezzolato perché aiuti i criminali a fuggire. Il detective (Dern) ha come unica ossessione quella di catturare l’autista. Presa tra due fuochi, la giocatrice (Adjani), una habitué delle sale da gioco, testimone oculare che rifiuta di identificare l’autista come criminale. Girato in alcune tra le più suggestive location di Los Angeles quali la zona industriale e Union Station, Driver è un raffinato poema sul mondo criminale e una riflessione esistenziale sull’identità maschile e l’incapacità di conformarsi a dei modelli prestabiliti. (I.B.)